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marrone presidenteChi si ferma è perduto. Archiviata con enorme successo la trentasettesima edizione del Torneo "Morandini", tutto ancora in pieno fermento in casa Penne.

Lo sfortunato epilogo dell'ultimo torneo di Eccellenza, che ha visto i biancorossi sprofondare in Promozione dopo sei stagioni nella massima categoria regionale, non ha scalfito affatto l'entusiasmo della società pennese che dopo una fisiologica e breve pausa di riflessione dopo l'amaro playout di Spoltore, riparte più forte e decisa di prima...
 
 

 

Indipendentemente dal campionato che si andrà a disputare, con la società che proverà a giocarsi la carta del ripescaggio, le idee sono già piuttosto chiare: va sovvertito un certo modo di fare calcio, ribaltando una formula che ha fallito negli ultimi anni, tornando a quel concetto di sviluppo sostenibile necessario per dare continuità ad un progetto che intende ripartire dal proprio settore giovanile, già di per sè fiore all'occhiello della società vestina, riconosciuto scuola calcio elite con tutte le compagini partecipanti ai massimi tornei regionali, e dare maggiore centralità allo sviluppo in casa dei propri atleti.
 
Un progetto che, per quanto possa sembrare per certi versi ridimensionato, è in realtà estremamente ambizioso e prevede anche l'allargamento della base societaria che pare già ben avviato; tantissimi gli incontri sull'agenda del Presidente Andrea Marrone in questi giorni, l'obiettivo è quello di ripartire subito, con le idee chiare, e con programmi già ben definiti, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Di questo e di tanto altro abbiamo parlato proprio con il Presidente.
 
- Presidente, torniamo a parlare di calcio dopo una retrocessione. Si è fatto tanto durante l'anno per scongiurarla, ma alla fine il verdetto è stato purtroppo questo malgrado una rincorsa importante nel girone di ritorno...
 
"Purtroppo il verdetto del campo è stato questo e va accettato, abbiamo provato con tutte le forze a sovvertire un inizio stagione catastrofico, abbiamo disputato un girone di ritorno ad una media punti da playoff malgrado tanti problemi tra cui il Covid che ci ha colpito nel nostro momento forse migliore, quando sembrava fossimo in grado di tirarci fuori dalla zona playout.
E' una retrocessione tuttavia che viene da ben più lontano, una serie di errori che abbiamo commesso a partire dalle ultime due/tre stagioni perchè non dimentichiamo che anche la passata stagione, prima dello stop per il Covid, eravamo messi in una situazione molto difficile; poi lo stop del campionato ci ha salvato, ma probabilmente quest'anno tutti i nodi sono venuti al pettine. In sintesi direi che non siamo certo retrocessi a Spoltore, ma siamo retrocessi dal momento in cui abbiamo imboccato la strada sbagliata"
 
- Errori, di che tipo in particolare?
 
"Diciamo che la strada imboccata nelle ultime stagioni, ha seguito un modello di fare calcio alla lunga non sostenibile per una realtà come la nostra. Si è perso il focus principale sullo sviluppo dei propri ragazzi e su un concetto di sostenibilità necessario per impostare un progetto a lungo termine. E' arrivato il momento di cambiare strada sotto questo punto di vista, ma è un ragionamento che avremmo fatto anche nel caso ci fossimo salvati; purtroppo nell'anno in corso la situazione si è messa malissimo nel girone d'andata, per cui abbiamo provato a fare di tutto per salvare il salvabile, ma nella mia testa l'intenzione di imprimere questa svolta decisiva c'era già, ed in quest'ottica ci muoveremo sia che si tratti di farlo in Promozione, piuttosto che in Eccellenza"
 
- Proverete a salvare la categoria con la domanda di ripescaggio?
 
"Assolutamente sì, sotto questo punto di vista ci siamo già mossi ed inoltreremo richiesta di ripescaggio. Sappiamo che non sarà semplice, perchè il ripescaggio è subordinato ad alcuni risultati ed alcune dinamiche che ad oggi sono solo ipotetiche. Ma a noi non cambierà nulla, perchè abbiamo già le idee chiarissime su come muoverci e la strada da intraprendere, sia che si giochi in Promozione che in Eccellenza; quello che posso sicuramente dire è che ad oggi il campo ha detto che siamo retrocessi, per cui per quanto mi riguarda dobbiamo guardare al presente, e ad oggi il Penne deve programmare il prossimo campionato di Promozione, poi quello che eventualmente verrà in più nelle prossime settimane sarà ben gradito e noi ci faremo trovare ovviamente prontissimi"
 
- Da dove si riparte dunque dopo una retrocessione così amara?
 
"Si riparte dai giovani, e non è un modo di dire. Passato qualche giorno per metabolizzare fisiologicamente l'amarezza di una retrocessione, posso solo dire che l'entusiasmo mio e di tutta la dirigenza rimane immutato. Si riparte sicuramente da un settore giovanile estramemente fiorente; sia chiaro che non è un modo di dire, ma abbiamo tantissimi ragazzi locali che devono rappresentare il futuro di questa società, e sui cui intendiamo puntare. Il focus principale dunque deve essere soprattutto incentrato ad un ulteriore step, perchè se è vero che ad oggi possiamo contare su una scuola calcio d'elite e su tanti ragazzi guidati da tecnici preparati, deve continuare a crescere ed essere potenziato. Vanno inserite nuove figure tecniche in grado di continuare a svilupparlo, tutto l'ambiente deve continuare ad aprirsi e non vedere di cattivo occhio eventuali cambiamenti.
Crescere i giovani, valorizzarli, ma soprattutto creare una vera e propria Accademia Calcistica, che allarghi il focus non solo all'aspetto calcistico ma anche una sorta di laboratorio, che faccia di questo settore giovanile un fiore all'occhiello di tutta la Regione, che curi non solo la crescita tecnica del giovane ma anche altri aspetti collaterali non meno importanti come la corretta alimentazione del calciatore, le motivazioni, l'attaccamento e tutta quella serie di dettagli che possano aiutare i ragazzi nel giusto sviluppo psico-fisico e sociale.
In parte avevamo già avviato questo percorso, ma ora ritengo sia venuto il momento di migliorare ancora di più e spingere in questa direzione; non sarà facile, perchè per dar seguito ad un progetto così ambizioso c'è bisogno di impostare un progetto pluriennale che possa portare non solo uno zoccolo duro di atleti locali in prima squadra, ma soprattutto ragazzi giovani da valorizzare e da lanciare nel calcio che conta, da Presidente la soddisfazione di vedere un proprio ragazzo uscire e passare tra i professionisti credo che valga molto più di un campionato vinto o di una promozione"
 
- Sotto questo punto di vista i primi frutti direi che si sono già visti, con atleti del settore giovanile che si sono già messi in mostra.
 
"Sì, sotto questo aspetto le soddisfazioni non sono assolutamente mancate. Vedere dei propri ragazzi protagonisti in un campionato importante come l'Eccellenza, poi chiamati dalla Viterbese per i provini, o ancora convocati in Rappresentativa sono sicuramente motivo di estremo orgoglio. Non a caso abbiamo visto Cutilli (2004) giocare già in prima con la grinta e la qualità di un veterano, o ancora Gianluca Iezzi (2005) esordire in Eccellenza e poi vestire, da capitano, la maglia della Rappresentativa Allievi, sono sicuramente le cose che più appagano. Non ultime le convocazioni di Ferrante e Marchionne con la Rappresentativa Giovanissimi Under 15... Sono proprio queste le cose che più ti invogliano a proseguire verso un percorso di crescita, che a mio parere rappresenta proprio la vera e principale mission di una società dilettantistica"
 
- Quali saranno dunque i prossimi step da seguire?
 
"Sicuramente, per dar vita a quanto descritto, bisognerà scegliere dei profili che rispecchiano la mission da raggiungere, e questo dovrà coinvolgere tutti i settori societari a partire dalla base fino ad arrivare alla prima squadra. Sotto questo punto di vista come società ci stiamo già muovendo da diverse settimane, e stiamo valutando con cura ogni dettaglio, perchè ritengo che una società calcistica debba muoversi come una vera e propria azienda, in cui tutti devono essere responsabilizzati nell'ottica del raggiungimento dell'obiettivo sociale"
 
- Altro punto che vi sta particolarmente a cuore, la questione impiantistica. Oggi con il "Colangelo" rimesso a nuovo si può sicuramente lavorare al meglio.
 
"Certamente, e questo dell'impianto è un altro ambiziosissimo obiettivo della nostra società. Oggi abbiamo a disposizione un campo in sintetico rimesso a nuovo, che tuttavia intenderemmo sfruttare in maniera ancora più profonda e proficua. Credo che l'impianto sportivo sia l'anima di ogni società calcistica, se non hai un impianto all'altezza, o se non puoi sfruttarlo perdi un potenziale enorme con conseguenze che vanno poi a ricadere sull'intera gestione societaria, sia sotto il profilo sportivo che anche economico. In passato il problema del campo ha portato molte volte la squadra a dover emigrare per gli allenamenti, con ovvi disagi sia logistici che economici viste le spese aggiuntive che andavano affrontate.
Oggi ci troviamo una struttura storica e rimessa a nuovo a disposizione, ma vogliamo fortemente affrontare uno step successivo; abbiamo allacciato ottimi rapporti con l'Amministrazione Comunale che ci ha supportato tantissimo, l'obiettivo di questa società ora è quello di prendere in gestione l'impianto, per potervi effettuare ulteriori importanti migliorie e renderlo di fatto ancora più fruibile. Parliamo di un impianto che ha fatto la differenza durante il Morandini così come durante la stagione in corso, accogliendo al meglio anche le Rappresentative Abruzzesi, ospitando la finale di Coppa Italia Regionale femminile, il tutto consentito dalla nuova veste dello Stadio e dal rafforzamento dei rapporti istituzionali che abbiamo saputo costruire con gli organi federali. Ma questo è del resto un processo che avevo già avviato, a partire dalla ristrutturazione della sede sociale inaugurata nell'anno in corso, un vero gioiellino per la categoria. La gestione di tale impianto permetterebbe di renderlo ancora più moderno e funazionale, tanto che tra gli obiettivi che ci siamo posti vi è quello di ammodernare anche l'Antistadio, dotandolo di un manto sintetico, ovviamente sono tutti progetti ambiziosi, ma sicuramente realizzabili"
 
- Da un punto di vista societario, ci sono novità in programma?
 
"Assolutamente sì. La SSD Penne 1920 è una società sana e coesa, ma per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati c'è bisogno dell'allargamento della base; non si tratta di un discorso meramente economico, ma di un processo di crescita generale che va seguito.
Credo che sia piuttosto fuorviante trovare risorse importanti per allestire una squadra in grado di ammazzare un campionato, credo che chiunque sia capace o comunque abbia le potenzialità per fare un discorso del genere. Se invece quelle risorse le investi in altri settori ben più importanti, settore giovanile in primis, stai facendo un investimento che ti permette di crescere ma soprattutto dare continuità ad un progetto che altrimenti rischia di crollare già l'anno successivo, perchè privo di basi solide.
Sotto questo punto di vista posso dire di aver già avuto contatti importanti, a cui speriamo di poter dar seguito, per l'allargamento della base societaria. Si tratta di persone di calcio, estremamente competenti ed appassionate, pennesi doc, che possono dare davvero tanto in termini di conoscenza e competenza, speriamo di poter annunciare a breve il nuovo organigramma"
 
- Si riparte insomma subito forte...
 
"Assolutamente sì, si riparte con un progetto ancora più ambizioso perchè, come già detto, una società vincente va costruita dalle fondamenta. Solo lavorando in quest'ottica e in questa direzione si può assicurare un futuro radioso alla società. Come già anticipato proveremo a conservare l'Eccellenza con la domanda di ripescaggio, ma non viviamo nell'ossessione della categoria; bisogna essere realisti ed umili, tenere un profilo basso ed essere mentalizzati all'oggi per costruire poi il futuro nella maniera migliore. Oggi il calcio non è più quello di venti anni fa, ne stanno prendendo atto un pò tutti, ma tra qualche anno saranno ancora in corsa solo quelle società che hanno saputo lavorare in quest'ottica"